Info utili

La citta', arroccata sulla catena montuosa che dalla costa tirrenica si alza per poi degradare verso la valle del Crati, si trova a 516 metri sul livello del mare (il territotio comunale oscilla tra i 350 metri e i 1185 metri). Il territorio si stende su una superficie di 29 kmq (in cui rientra il Parco Naturale monte Caloria) e confina con i comuni di San Marco Argentano, Santa Caterina Albanese, Malvito, Cetraro, Acquappesa e Mongrassano. Dista 60 km da Cosenza.
S. Lauro, frazione di Fagnano Castello, e' un piccolo paesino arroccato su un'altura (550 mt s.l.m.). La citta' e' immersa nel verde di una rigogliosa vegetazione arborea, la posizione di Fagnano Castello e' ideale per il turismo mare-monti, per quello naturalistico, culturale e culinario. Nota anche per la qualita' dell'acqua, vi sono numerose fontane sia in paese che in montagna, le piu' frequentate sono quelle della Madonnina, del Rinacchio, delle Sponze e del lago Trifoglietti.



Altitudine:
550 s.l.m.

Abitanti:
4.198
Gli abitanti sono detti "fagnanesi"

Numeri Utili
Guardia Medica - 0984-525.928
Carabinieri - 0984.525.001
Polizia Municipale - 0984.526.324
Istituto Comprensivo Statale - 0984.526.735, 0984.525.234
Scuola Media Segreteria - 0984.525.930
Istituto Tecnico Industriale Statale - 0984.525.033
Liceo Ginnasio Statale - 0984.525.167
Poste Italiane - 0984.525.917
Banca Bcc Due Mari - 0984.956.740


STORIA

Sull'origine del nome di questo paese sono state tramandate varie e a volte suggestive versioni. Il Padula, per esempio, si volge come al solito all'ebraico facendo derivare Fagnano da Agnano e quindi, da Hanan (nubeo nuvola) riconducendo il significato alla posizione montuosa del sito. Ma nella ricerca etimologica figura anche un Fanianum Praedium, che qualcuno interpreta come "fondo,propieta' di Fannius" (nome di persona latino), e Castel Fagiano (riportato dal Marafioti ma anche dal Giustiniani nel dizionario del Regno di Napoli). Sulla nascita del primo insediamento, invece, ricorre in vari testi l'ipotesi che possa essere stato fondato da un gruppo di abitanti di Malvito. Notizie piu' certe si hanno a partire dalla denominazione sveva, quando il paese fu sottoposto all'autorita' del vescovo di San Marco che esercitava i diritti feudali anche sulle terre di San Lauro (attuale frazione di Fagnano) e Joggi (questi diritti gli vennero tolti nel 1340 con una bolla di papa Benetto XII da Avignone). Nel 1214 e nel 1230 si vuole subisse ingenti danni a causa di due devastanti terremoti ai quali segui' un'invasione di locuste. Piu' dettagliato e', invece, il resoconto storico dei successivi passaggi feudali. Nel 1527 Fagnano e Joggi risultano casali e pertinenze della baronia di Malvito sotto la titolarita' di Pietrantonio Sanseverino, IV principe di Bisignano. Questi, in quello stesso anno, smembro' i casali e vendette per 3.000 ducati, a Colantonio Falangola (nobile sorrentino fedele agli Aragonesi). Le terre, quindi, nel 1545 passarono per successione paterna a Filippo Antonio Falangola che, a sua volta, le lascio' in eredita' al secondogenito Givanbattista (il primo figlio, infatti, mori' lasciando soltanto una discendenza femminile). A lui, morto senza prole, nel 1600 successe la nipote Elena Falangola Pignatelli che vendette poi (1622) Fagnano e Malvito (che nel frattempo era stato acquistato -1605- dai Falangola) per 80.000 ducati a Cesare Firrao, principe di Sant'Agata. Il feudo rimase a questa famiglia fino all'anno dell'eversione (1806). L'ultimo signore fu Tommaso Firrao, VI principe di Sant'Agata e principe di Luzzi. Con decreto del 4 gennaio 1863 al nome Fagnano fu aggiunta la denominazione Castello.


ANTICHI MESTIERI

 

Fagnano ha mantenuto forti tradizioni artigianali. Ancora oggi, infatti, la sua economia e' ben rappresentata da questo settore che continua a sfornare abilita' e fantasia.

Lavorazione del legno
Sediario: u siggiaru; resistono addirittura mestieri come il sediaio (categoria che a Fagnano costituiva quasi una comunita', erano tante le famiglie che traevano sostentamento dalla produzione di sedie; ancora oggi la tradizione continua).
Falegname: u faligmamu; il primato, come un tempo, spetta ancora alle attivita' legate alla lavorazione del legno (d'altra parte il territorio e' molto generoso da questo punto di vista). Diversi sono i falegnami e restauratori di Fagnano che come un tempo tramandano l'arte da padre in figlio.

Lavorazione del ferro
Fabbro: u furgiaru; ancora produttiva e' la produzione del ferro battuto, che si tramanda da padre in figlio e puo' contare ancora su numerose botteghe, di cui, alcune antichissime.
Lattoniere: ;anche il lattoniere che un tempo produceva a mano quasi tutti i recipienti usati in cucina quali: u ciarluni (contenitore per olio), a cicculatera (caffettiera), a cavudara (pentola di grosse dimensioni), e' ancora presente in alcune botteghe.
Maniscalco: u furgiaru; specializzato nella ferratura dei cavalli, asini, muli e buoi.

Pelle e cuoio
Bastaio: u mmastaru; che realizza basti per muli e asini.
Calzolaio: u scarparu;


Tessuti
Sarto
Tessitore: a mastra i tilaru


MUSEO DELLA CIVILTA' CONTADINA

Il Museo Etnografico di Fagnano Castello e' finalizzato alla raccolta di strumenti e attrezzi dell'antica societa' locale ricostruita tramite l'eccezionale quantita' di pezzi rinvenuti o donati dalle famiglie.
Gli oggetti che il museo espone afferiscono alla vita sui campi, agli antichi mestieri, alla quotidianita' degli abitanti del luogo e si pone quale testimonianza preziosa di un passato in cui l'economia rurale era indissolubilmente connessa all'esercizio di antichi metodi di coltivazione agricola e ad uno stile di vita quotidiana salubre e autentica.
Il Museo Etnografico di Fagnano Castello, con i suoi numerosi attrezzi disposti nella bellissima sala espositiva sapientemente allestita, rifinita e dotata di didascalie e pannelli didattici, rappresenta dunque un concreto progetto di valorizzazione del passato locale, di coscienza identitaria e di rivalutazione delle proprie radici.


SAN LAURO

S. Lauro e' un piccolo paesino, frazione di Fagnano Castello, arroccato su un'altura (550 mt s.l.m.), su una fascia altimetrica piu' elevata del centro storico di Fagnano, rispetto al quale si trova in posizione quasi frontale e ad una distanza di circa cinque km. La sua posizione offre un magnifico panorama, infatti, dalla piazza si scorge un suggestivo paesaggio che va dalla montagna del Pettoruto, alla piana di Sibari e fino alle colline di Spezzano Albanese e Mongrassano: nelle giornate nitide si intravedono due lembi del Mare Jonio.
Le condizioni ambientali e climatiche sono simili a quelle del capoluogo, adatte allo sviluppo della vegetazione del castagno, dell'ulivo e del pino.
Sulle origini storiche di S. Lauro, secondo notizie tramandate da generazione in generazione, pare che la frazione fosse sorta prima di Fagnano Castello. Un riferimento temporale indicativo e' certamente il viaggio che San Francesco di Paola compi' per visitare il seminario di San Marco A: si narra infatti, che il Santo attraverso' "le serre" (i serri), localita' al confine tra S. Lauro e San Marco A. e a cio' si puo' aggiungere che sotto il calvario vi e' un appezzamento di terra, noto come "l'orto di San Francesco" ("l'uortu i Sambranciscu"). Ancora, per quanto concerne il dato storico sulle origini, esistono anche dei riferimenti, non documentati, che indicano nella data del 1126 l'anno di edificazione del "Palazzo", ad opera del monaco Raffaele Gregorio di San Marco A.
Il palazzo rappresenta la costruzione piu' antica del paese e anche l'unico edificio che presenta qualche pregio artistico dello stile rinascimentale-barocco.
Nella piccola frazione vi sono tre luoghi di culto: la Cappella di Santa Maria Immacolata, la Chiesa della Pieta' e la Chiesa di San Nicola di Bari.
La Cappella dell'Immacolata e' situata di fronte al palazzo e pare fosse annessa allo stesso edificio come proprieta' privata. All'interno della piccolissima cappella vi e' un caratteristico altare con decorazioni artistiche.
La Chiesa della Pieta' si trova al confine con San Marco A., ma di essa restano solo i ruderi. Si narra che la Chiesa venne sconsacrata, a seguito dell'uccisione di un uomo sull'altare. Fino al XIX secolo, nella Chiesa si conservava una pittura di notevole pregio artistico: il quadro della "Madonna della Pieta'" e una piccola campana datata 1600. Il quadro della Madonna della Pieta' si conserva oggi nella Chiesa di San Nicola di Bari, dopo che una forte disputa (anno 1881) vide contendere la proprieta' dell'opera tra la popolazione di San Marco A. i gli abitanti di S. Lauro. E' documentato in effetti, che le due popolazioni si armarono di forconi e grandi pali di legno per l'eventuale scontro che si paventava e che in effetti si manifesto'. L'opera, che raffigura la Madonna con Gesu' deposto ai suoi piedi, presenta uno sfondo cromatico scuro, che mette in risalto il corpo senza vita di Gesu'. Non sono state riscontrate notizie sulla data e sull'autore della pittura, ma si presume che possa appartenere alla Scuola Napoletana. Fu restaurato nel 1941 ad opera di reduci combattenti in guerra.
La Chiesa di San Nicola di Bari e' ubicata al centro del paese, vicinissima alla piazza. L'edificio sacro non presenta uno stile definito: e' ad unica navata con soffitto costituito da travi in legno e al suo interno si conservano, oltre alla pittura citata, un pulpito in legno, presumibilmente del XIX secolo. La facciata esterna, sul cui lato destro e' annesso il campanile, non presenta pregi artistici. Il campanile fu costruito nel 1964 ad opera di Don Giovanni Martino, ma la Chiesa in passato fu pure dotata di campanile, sul lato sinistro. Tuttavia, il rovinoso terremoto del 1908 danneggio' gravemente la Chiesa, che nel corso della ricostruzione fu ridimensionata in altezza, in particolare il campanile fu portato allo stesso livello della facciata. Nel campanile si trovano due campane, su una delle quali è riportata la data del 1791 in modo leggibile.


MANIFESTAZIONI

EVENTI:

Estate fagnanese
Luglio -Agosto
Due mesi fitti di appuntamenti per allietare l'estate dei fagnanesi e dei turisti. Il calendario prevede: musica, danza, teatro, discoteca all'aperto, tornei di calcetto, bocce e pallavolo, una gara ciclistica, il motoraduno in montagna. il festival delle voci bianche. Tra rioni, infine, si organizzano sfide e giochi divertenti.

SAGRE

Sagra del Maiale


Festa di San Sebastiano

Sagra della Castagna
Sagra delle Castagne, ultimo venerdi', sabato e domenica di ottobre con stand di prodotti tipici e dolci di castagno, distribuzione gratuita di caldarroste, esposizione di artigiani locali e convegni sul castagno da legno e da frutto. Raduno di auto storiche, incontri di musica popolare contemporanea del Sud, Teatro di Strada, raduno di campers.


EVENTI RELIGIOSI


Immacolata

8 Settembre

La festa e' preceduta da una novena. E' un avvenimento molto sentito e, per l'occasione, la chiesa e' abbellita con il "parato" (una serie di drappi sontuosi). Alla processione depomeriggio partecipa tutto il paese. Si organizzano anche giochi popolari: la gara della pastasciutta 8vince chi ne mangia di piu' senza l'aiuto delle mani), il gioco della padella affumicata (si deve liberare con i denti la moneta attaccata alla padella), la corsa con i sacchi, il tiro alla fune e altri. la giornata termina con la musica in piazza e i fuochi d'artificio. Questa e' una festa molto antica che si ripete dal lontano 1854 (sempre 8 settembre) per voto fatto all'immacolata che libero' Fagnano dalla peste. Nel 1943 i fagnanesi chiesero ancora protezione alla Madonna per gli incombenti pericoli della guerra. A lei promisero una corona d'oro. Esattamente dopo un secolo dall'istituzione della festa (1954) fu possibile sciogliere il voto: sul capo dell'immacolata fu posta una corona realizzata dall'orafo romano Cazzaniga.

Queste date sono riportate in tre documenti ufficiali dell'epoca che la Madonna tiene stretti tra le sue mani.


Madonna del Carmelo
Nella frazione di San Lauro messa, processione e spettacolo musicale.


TRADIZIONI

A ligrizza
Citta' - Tradizioni, A ligrizza
7 Dicembre
Alla vigilia dell'Immacolata continua la tradizione di accendere un grande falo' votivo di legna e rami di ginestra (chiamato ligrizza, letizia) in piazza e altri piu' piccoli davanti a ogni casa.
Intorno al fuoco scoppiettante si usa cantare una filastrocca: a ligrizza aligrizza a Madonna a cuntintizza, a ligrata a ligrata a Madonna Mmaculata..


CUCINA

 

La carne di maiale non manca mai sulle tavole dei fagnanesi. Sono ancora molte, infatti, le famiglie che usano nei mesi piu' freddi (dicembre e gennaio) macellare u puorcu che dara' da mangiare per l'intero anno (e' nota, infatti la generosita' di questo animale di cui si puo' utilizzare quasi tutto). Prelibati, per esempio, sono gli insaccati (sopressata, salsiccia). Speciali le polpette. Ma la cucina locale e' ricca anche di verdure (utilizzate nei contorni o per preparare gustose minestre) e ortaggi di ogni tipo.

Piatti tradizionali

Mmaccarrunafusiddri
Ingredienti: per la pasta: farina di grano duro (na jiunta, un tanto, per ogni persona, cioe' il quantitativo di farina che puo' essere contenuto nelle mani), sale, uova. Per il condimento: sugo di pomodoro.
Dopo aver messo il sale, lavorare a lungo la farina e le uove con l'acqua, dividete, quindi, l'impasto ottenuto a tronchetti, ognuno dei quali poi deve essere allungato e tagliato a pezzettini. Questi, a loro volta, vengono stesi fino a circa 20 cm con un ferro da calza o virguluto (virighisteddra, bastoncino di salice). Sfilare il ferro e mettere ad asciugare i maccheroni su un tavolo. Dopo la cottura, condire con un buon sugo di pomodoro, Questo e' il principale primo piatto dei fagnannesi ed e' generalmente accompagnato da polpette di carne di maiale (ccu i purpetti i puorco)
Vruocculi ara tijeddra
Ingredienti: Broccoli scuri, mollica di pane, aglio, orogano, peperoncino piccante, formaggio grattuggiato, uva passa.
Sbollentare i broccoli (vruocculi cusintini, scuri con infiorescenza grossa e compatta), quindi tagliarli a pezzetti e gratinarli con mollica di pane, aglio, origano un po' di peperoncino piccante, formaggio grattuggiato e uva passa. Poi si fanno cuocere, sulla brace viva, in una padella chiusa con il coperchio (vrasci sutta e vrasci supra). E' un piatto tipico fagnanese preparato per la vigilia di Natale.
A puliata
Ingredienti: Puleggio (varieta' di menta), peperoncini (se si gradisce piccanti), aglio, erbe aromatiche, pezzi di pane di granturco, sale, olio.
Bollire insieme i peperoni, l'aglio e le erbe aromatiche con abbondande puleggio(puliejiu) e aggiungere poi i pezzi di pane di granturco (panimigliu), il sale e l'olio crudo.
Pipazzi a pompa


Dolci tradizionali
Viva e' poi la tradizione dolciaria legata molto ai periodi di festa.

Dolci di Natale:
grispeddra (frittella di pasta lievitata zuccherata all'esterno o imbottita con alici salate; ha forma stretta e attorcigliata ed e' lunga circa 10 cm);
turdiddru (gli ingredienti di base sono la farina, le uova e il vino rosso; questo dolce ha la forma di una grossa noce striata e viene fritto prima nell'olio d'oliva, poi nel miele di api o di fichi);
chjinuliddra (dolce fritto e riempito di mostarda o con un impasto a base di noci, ha una forma quasi rettangolare);
ciccitrieddri (farina, uova e zucchero; l'impasto e' tagliato a pezzetti, come dei piccoli ceci, che vengono fritti nell'olio d'oliva, poi nel miele di api e infine cosparsi con i diavuliddri, diavolini: granellini di farina e riso colorati e zuccherati);
scaliddra (dolce a forma di scaletta fatto con un impasto di uova, zucchero e farina, poi fritto e cosparso di miele)

Dolci di Pasqua
pascaluccio (farina e uova; il dolce ha la forma di un bambolotto con un uovo al posto del viso; si cuoce al forno);
cuddrura (pane azimo o dolcificato a forma di cerchio; prima di infornarlo si infilano nei bordi le uove intere)


Percorsi per gli amanti del trekking e del tempo libero

Monte Pizzo (724m)

un'enorme pietra posta obliquamente sul dolce paesaggio, quasi come elemento estraneo. La tradizione popolare vuole che vi sia la “petra scivulenta” (bene paesaggistico regionale), un masso che il diavolo avrebbe reso viscido per ostacolare il passaggio di Cristo. La pietra presenta una perfetta simmetria e numerose bolle sferiche sulla superficie. Appare come una lunga pista con lo stesso colore dell'asfalto e perfettamente levigata.

Nessuna descrizione della foto disponibile.


Nei pressi di Fagnano Castello vi è una rupe che reca impresse le impronte dei piedi di tre persone. Secondo la leggenda il diavolo, trovandosi un giorno alle falde del Monte Pizzo, e vedendo un enorme macigno dalle pareti a perpendicolo, ebbe una delle sue solite, contorte ispirazioni, e sfidò Gesù Cristo: chi di loro due fosse per primo arrivato in cima al macigno, avrebbe avuto il dominio di quei luoghi; ma, chiaramente, un furbone come lui s'era maleficamente cautelato prima di sbilanciarsi in una sfida del genere, rendendo la pietra pure parecchio sdrucciolevole. Difatti, Cristo si sforzò in ogni modo d'arrampicarsi, ma saliva per un metro e per due scivolava giù, mentre il diavolo, arpionandosi alla roccia coi suoi piedi unghiati, andava su che era una bellezza. E Cristo avrebbe senz'altro perso la sfida se in suo aiuto non fosse accorsa la Madonna che lo sorresse e lo accompagnò fino al traguardo prima dello scornato diavolo. Fu in tale occasione che i tre lasciarono le orme dei loro piedi sulla «Pietra scivolente», come il macigno viene chiamato dalla gente del luogo. Da allora le impronte di Gesù, della Vergine e di Satana sono rimaste tutt'ora visibili ai visitatori sulla montagna di Magnana

 

Monte Caloria (1183m) 

Parco naturale che ricopre 940,00 ettari ed è stata istituita nel 1990 ed è gestita dall'Amministrazione comunale. L'area protetta farà presto parte del Parco naturale regionale di Monte Caloria e della Catena Costiera.

 

Sentiero n. 1 - Itinerario: Pietre Bianche - Lago della Paglia (area picnic)

 

Accesso: strada provinciale Fagnano Castello - Cetraro (tra il km 28 e il km 29)

 

Sviluppo: km 6,800

 

Percorrenza: circa 2 ore e mezza

 

Dislivello: m 346 in salita

 

Difficoltà: percorso facile con tratti di media difficoltà nella parta iniziale.

 

Partenza da quota 708 metri.

 

Sviluppo: Si cammina in mezzo a un bosco di faggio fino alla località Piano di Zanche dove si può notare il pino strombo. Proseguendo ricompare la faggeta e si inizia a intravvedere qualche piantina di abete bianco. Si arriva al lago di Pressico. Qui si può approfittare di una fontana per riempire le borracce. L'itinerario, quindi, riporta nella faggeta che accompagna la passeggiata fino alla località Fonnente da cui si origina un rigagnolo lungo il quale vegeta la felce maschio. Intorno maestosi e longevi esemplaridi faggio (qualcuno ha 350 anni). Percorrendo altri 400 metri appare il lago della Paglia intorno al quale è stata realizza un'area picnic completa di fontana.

 

Sentiero n.2 - Itinerario: Contrada Ferraro - Monte Caloria

 

Accesso: strada provinciale Fagnano Castello - Cetraro (al km 29)

 

Sviluppo: km 5

 

Percorrenza: circa due ore

 

Dislivello: m 589 in salita

 

Difficoltà: percorso facile con tratti di media difficoltà

 

Partenza da quota 594 metri.

 

Sviluppo: La partenza iniziale scorre tra i castagni. Intorno ai 700 m parte la faggeta che copre l'intero percorso fino al monte Caloria. Proseguendo si passa per monte Stefano lo Zoppo e si arriva in località Lurdicoso. Nel sottobosco vegeta la pervinca minore. Il sentiero continua e passa vicino alla zona dei laghi (Trifoglietti e Due Uomini) per poi inerpicarsi, con un tracciato poco visibile, fino alla vetta del Caloria.

 

Sentiero n. 3 - Itinerario: Lago Trifoglietti - Lago del Frassino

 

Accesso: Lago trifoglietti

 

Sviluppo: km 3

 

Percorrenza: circa 1 ora

 

Dislivello: m 18 in salita

 

Difficoltà: percorso facile

 

Sviluppo: E' il sentiero più interessante dal punto di vista naturalistico e scientifico. Dopo una perlustrazione intorno al lago Trifoglietti (delle sue caratteristiche è stato già scritto in precedenza), si prosegue nella faggeta costeggiando il monte Caloria e passando per la fontana Caloria. Quindi si scende dal versante opposto dove si  incontrano giovani piante di abete bianco ed esemplari adulti di pino nero d'Austria. Qui si trova il lago Frassino ormai interrato. Continuando si esce sulla Provinciale che porta al casello forestale Sponze.

 

Sentiero n.4 - Itinerario: Timpa del Forno - Serra Triacolo (area picnic)

 

Accesso: Timpa del Forno passando da contrada Mirabelli

 

Sviluppo: km 4,200

 

Percorrenza: circa 2 ore e mezza

 

Dislivello: m 639 in salita

 

Difficoltà: percorso con tratti iniziali molto difficoltosi e impegnativi; si consiglia un equipaggiamento adeguato

 

Sviluppo: Questo sentiero non è tracciato. Corre lungo il letto del torrente Pedalino la cui risalita presenta notevoli difficoltà (soprattutto in alcuni tratti). A Timpa del Forno, che è la parte iniziale, si possono notare rocce dolomitiche affioranti (qui un tempo c'era una cava). La passeggiata prosegue all'interno di un castagneto e poi di una faggeta. Arrivati a Serra Triacolo (quota 1112 metri slm) si può godere un magnifico panorama sulla catena del Pollino che degrada verso il mare Jonio. Nelle zone più umide vegeta l'ontano nero. Proprio sotto la serra c'è il lago di Astone.

 

Sentiero n. 5 - Itinerario: Fagnano Castello - Casello forestale Sponze

 

Accesso: abitato di Fagnano Castello

 

Sviluppo: km 3,200

 

Percorrenza: circa 1 ora

 

Dislivello: m 491 in salita

 

Difficoltà: percorso facile

 

Sviluppo: Percorrendo la "strada nuova" dall'abitato di Fagnano Castello si entra in un castagneto e si prosegue fino alla località Stornatura. La passeggiata, quindi, continua su un piccolo sentiero lungo il torrente della Madonna. Qui cresce il faggio (con esemplari anche di 300 anni) e l'abete bianco. Risalendo il corso d'acqua (numerose le felci presenti) si incontrano sulla sinistra i resti di un antico vivaio forestale. Arrivati quasi alla sorgente si attraversa facilmente il torrente per trovare sull'altra sponda il casello Sponze.

 

Sentiero n.6 - Itinerario: Vote di Savuco - Casello forestale Sponze

 

Accesso: sulla sinistra della strada Fagnano - Sponze (quasi all'altezza del lago Frassino)

 

Sviluppo: 1,800

 

Percorrenza: circa 1 ora

 

Dislivello: m 38 in discesa

 

Difficoltà: percorso facile

 

Sviluppo: Il sentiero, quasi pianeggiante, si inoltra tra faggi, pini neri e abeti bianchi. Da queste parti vive il più grosso abete bianco della zona (per ammirarlo bisogna lasciare il tracciato e, sulla destra, inoltrarsi nel bosco per circa 50 metri). Il sentiero ad un certo punto scende nella faggeta fino a incrociare la stradina che da S. Antonio porta al casello forestale Sponze.

 

 

I Laghi

Nel parco naturale monte caloria presenti diversi laghetti: 

 il lago dei Due Uomini

Il Lago della Paglia

Il Lago Trifoglietti

Il Lago di Astone

Il Lago Fonnente

Il Lago del Frassino

 

L’  origine è ancora oggetto di studio. La forma rotondeggiante della maggior parte di essi ha indotto alcuni studiosi a ritenere si possa trattare di conche carsiche riempite da acqua proveniente da sottosuolo. Secondo altri, invece, i laghi potrebbero essere la conseguenza di fenomeni franosi di grandi proporzioni (accumulo di acua lungo le depressioni formatesi a causa della frana). Non sono bacini di grandi dimensioni: il lago Astone, il lago Trifoglietti e il lago della Paglia superano di poco l'ettaro, il lago dei Due Uomini arriva a due ettari. Il lago del Frassino è già asciutto all'inizio della stagione secca. Sono tutti circondati da una fitta vegetazione e offrono al visitatore la suggestione di angoli naturali ancora intatti e magici.

Il lago Trifoglietti ospita rari esemplari di flora come la felce Osmunda regalis.

 

Con decreto del 3 aprile 2000 del Ministero dell'Ambiente i laghi di Fagnano e Monte Caloria sono stati riconosciuti come "Sito di importanza comunitario" (SIC).

 

 

Museo della civilta contadina

 

MUSEO DELLA CIVILTA' CONTADINA

Il Museo Etnografico di Fagnano Castello è una raccolta di utensili e attrezzi della società locale, ricostruita tramite pezzi rinvenuti sul campo o donati dalle famiglie. Il materiale è ordinato nematicamente, libero da criteri museografici ricercati, con oggetti che afferiscono alla vita nei campi, la pastorizia, agli antichi mestieri e alla quotidianità degli abitanti del luogo. La collezione è allestita in un unico ambiente, suddiviso in diverse sezioni come l'arredo della cucina e focolare domestico con numerose serie di suppellettili in ceramica e ferro, la tessitura con un vecchio telaio e due più moderne macchine da cucire a pedali, la produzione di vino e di olio e un'interessante collezione di attrezzi agro-pastorali.

 

 

MUSEO DEL CASTAGNO

Museo del Castagno è una mostra fotografica permanente *2 sulla storia della castanicoltura a Fagnano Castello.

La mostra espone 28 fotografie storiche sulle varie fasi della lavorazione delle castagne: dalla raccolta alla spedizione. *1

Le foto furono scattate a Fagnano Castello tra il 1913 e il 1915 in uno dei castagneti della famiglia Farsetti. *1

 

 

museo di Arte Sacra

 è ospitato nelle sale della chiesa di San Pietro confinante ALLA LOCANDA DEL CASTELLO e un tempo collegata da una grata direttamente al palazzo storico per l accesso diretto alle funzioni liturgiche.  

Si tratta di una piccola esposizione di reliquiari, paramenti e altri oggetti liturgici.

La Chiesa di San Pietro fu eretta agli inizi del XV secolo, ma nel corso della storia ha subito molti interventi di rifacimento e ampliamento.

La facciata principale ha un portale inquadrato da un arco ellittico sovrastato da un rosone, opera di Emilio Fabris allievo della scuola Barone.

Ai lati della facciata due alte lesene reggono due cornici, una delle quali presenta elementi ornamentali.

Sopra è presente il timpano decorato a rilievo su cui svetta la statua dell'Arcangelo Michele, realizzata da Camillo Capolupo della scuola Barone.

La chiesa è affiancata, sul lato destro, da una torre campanaria

L'interno trinavato, ricco di stucchi barocchi, custodisce una statua della Vergine del Rosario e un pulpito ligneo di fine '700.

 

 

 

La Chiesa dell’Immacolata è la Matrice di Fagnano Castello.

 

La struttura è accertato che esistesse prima del 1551, poiché in quel periodo fu ristrutturata ed elevata a parrocchia con il titolo dell’Immacolata Concezione nel 1582.

 

La facciata, in stile neoclassico, ingloba sul lato destro la torre campanaria; sulla stessa sono presenti sei lesene nella parte inferiore e quattro in quella superiore terminanti con capitelli in stile corinzio: opera di artisti locali della scuola Barone.

 

Nella parte superiore è presente una monofora con mosaico vitreo dell’Immacolata.

 

L'interno trinavato è diviso da pilastri rettangolari collegati da archi a tutto sesto.

 

Navata Centrale della Chiesa dell'Immacolata Concezione a Fagnano Castello (CS)

 

Navata Centrale della Chiesa dell'Immacolata Concezione.

 

La navata centrale é coperta da una volta a botte con affreschi di pittore anonimo del '700; quelle laterali hanno una volta a crociera.

 

Le navate terminano in tre absidi a forma circolare con volta a cupola.

 

Navata Centrale della Chiesa dell'Immacolata Concezione a Fagnano Castello (CS)

 

Navata Centrale della Chiesa dell'Immacolata Concezione.

 

Nel 1939 la chiesa fu nuovamente restaurata, come riporta una lapide posta sul lato sinistro dell’ingresso principale.

 

All’interno custodisce: un fonte battesimale con basamento in pietra del 1627; un pulpito in legno di castagno del XIX secolo; una statua di San Sebastiano: patrono di Fagnano Castello.